Storia della Scuola di Formazione Teologica

“RICORDATE LE MERAVIGLIE CHE HA COMPIUTO”
(Sal 105,5)

La frase proviene dal Salmo 105(104) che ben esprime i sentimenti di riconoscenza a Dio per quanto – con la nostra collaborazione – egli ha compiuto lungo questi 38 anni di esistenza della “Scuola di Formazione Teologica”, chiamata per un certo tempo quando mancava questo titolo nazionale ufficiale “Corsi di Teologia per Laici e Religiose”. Il nostro bisogno di ringraziamento nasce spontaneo e profondo dal momento che cerchiamo di fare la memoria gioiosa e riconoscente, di quanto Dio ha fatto tra noi e con noi durante questo lungo tempo.

In un primo momento, leggiamo una parte del Salmo citato; poi passiamo all’anamnesi, alle Rimembranze, direbbe Leopardi, di questi quasi quattro decenni di esistenza della Scuola, e questa sarà la prima parte; poi, una volta introdotti con un altro testo biblico (2Pt ) e con alcuni pensieri di sant’Agostino presentiamo quasi qualche suggerimento riguardante la nostra crescita spirituale e il nostro impegno nell’evangelizzazione. Il dopo Sinodo ci porta a praticare quello che è il motto dei padri domenicani: “Contemplata aliis tradere”.

I. Per l’introduzione

ci serviamo, come detto, dei primi versetti del Salmo 105. Tale Salmo si compone di 6 versetti introduttivi (Sal 105,1-6) ai quali segue un discorso commemorativo di oltre 35 versetti (105,7-44); il tutto si conclude con l’esortazione a osservare la Legge (105,45).
Riportato in una lunga liturgia di 1Cr 16,8-36 (vv. 8-22), in occasione del trasporto dell’Arca, il Salmo ha questi versetti introduttivi.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca (Sal 105,1-6).
L’autore sacro vuole provocare un’esplosione di gioia schietta e riconoscente che nasce dal “Ricordate le meraviglie che ha compiuto”. Il tutto ha un risvolto missionario: “proclamate fra i popoli le sue opere” .

II. BREVE storia della scuola di teologia

Questa parte vuole richiamare negli gli antecedenti della Scuola, la decisione della comunità sacramentina di vararla, la sorprendente risposta fin dall’inizio, la continuazione ininterrotta lungo quattro decenni, la sua impostazione e altro. Vuole mettere in risalto l’entusiasmo, schietto e disinteressato dei partecipanti, sia degli organizzatori che e dei docenti; il tutto animato da un profondo motivo religioso di ricerca e di incontro con Dio, accompagnato dal desiderio di farsi una buona cultura religiosa.

1. Gli antecedenti

Come è stato scritto ampiamente nel volume: La presenza dei Padri sacramentini a San Benedetto del Tronto dal 1039 al 2009, San Benedetto del Tronto 2010, 151-159, l’attività religioso-culturale ha accompagna di continuo la presenza sacramentina in questa città.
Lungo gli anni ’50 il Padre Giovanni Rottoli (+1989) aveva riunito un gruppo di giovani volenterosi, universitari e non, col duplice scopo: quello della formazione religioso-culturale del singolo e quello dell’impegno apostolico, creando un’apposita biblioteca e producendo dei ciclostilati.
Segue poi il Corso di Cultura Religiosa per Laici, di tre conferenze mensili per tre sere di seguito, a partire dalle ore 21, da ottobre a maggio. Per facilitare la partecipazione anche a quelli che, diremmo, non amano sentire l’odore delle candele della chiesa, ma che avrebbero forse gradito simili argomenti, si pensò di tenere tali Corsi in ambiente non ecclesiastico. Fu scelto il Jolly Hotel (poi: Roxy Hotel). L’avviso veniva dato sia a voce, che attraverso manifesti e l’invio di migliaia d’inviti personali, firmati da Mons. Vincenzo Radicioni. Gli oratori erano abitualmente i docenti delle università ecclesiastiche romane.

2. Il lancio della Scuola di Teologia.

Nel 1974 La Scuola di Teologia per Laici e Religiose si affianca a questi e… li supera nella durata. Avrebbe dovuto incominciare nell’ottobre del 1973; ma essendo andati – il superiore di allora P. Angelo Carminati e P. Crocetti – dal vescovo per fargliene una presentazione, Mons. Radicioni ci disse di attendere perché egli stava facendo le varie commissioni diocesane.
Prima dell’inizio del nuovo anno sociale noi sacramentini studiammo a lungo nelle nostre riunioni comunitarie questa iniziativa, che ritenevamo importante e difficile, e giungemmo alla conclusione di vararla senza ritardi, qualora si giungesse al numero di sette iscritti.
Andati di nuovo dal vescovo diocesano per informarlo, egli ci diede gioiosamente il suo benestare e la sua benedizione. Così nel novembre del 1974 iniziammo i Corsi di Teologia nel nome del Signore. Eravamo tra i primi a fare una cosa del genere nella regione marchigiana1.
Su questo argomento il materiale a disposizione è abbondante e i ricordi personali sono numerosi. Mi limito a quanto ritengo essenziale. Ecco il testo della Lettera che propone l’iniziativa.

San Benedetto del Tronto 6/10/1974
Egregio Signore Gentilissima Sig.a,
per rispondere a varie richie­ste che ci sono state rivolte, e particolarmente incoraggiati dal no­stro Vescovo Diocesano, noi sacramentini, a partire dai primi di no­vembre, organizziamo il CORSI DI TEOLOGIA PER LAICI E RELIGIOSE in col­legamento con l’Istituto Teologico Marchigiano di Ancona (affiliato alla Pontificia Università Lateranense di Roma).
Sfruttando l’esperienza di altri posti dove si tengono già corsi analoghi (Ancona, Fabriano, Pesaro, Macerata, Ascoli Piceno). noi ci proponiamo di strutturare i corsi in questo modo:
Scopo. – Favorire un’approfondita meditazione della propria fede cattolica, e, nello stesso tempo, dare buone basi dottrinali per un eventuale impegno di apostolato.
Durata. – I corsi completi durano tre anni. Le lezioni-conversazio­ni inizian
o i primi di novembre e terminano alla fine di maggio.
Orario settimanale. – Vengono impiegati due pomeriggi di ogni set­timana con tre. lezioni di 45 minuti ogni pomeriggio. I giorni della settimana e le ore del pomeriggio saranno concordate con gli iscritti.
(lunedi-giovedi? mercoledi-sabato? dalle 17 alle 19? dalle 18 alle 20?),
Materie. – Sono fondamentalmente scrittura, dogmatica, morale,storia della chiesa. Queste saranno affiancate da altre trattazioni di particolare interesse ed attualità, dando sempre i risultati più at­tendibili delle ultime ricerche. (Maggiori dettagli, a voce).
Quota d’iscrizione. – Non supererà le 10.000 lire annue e servirà a coprire, anche se parzialmente, le spese vive dei corsi.
Sede. – Presso i Padri Sacramentini, Via Crispi 22, San Benedetto, dove si ricevono anche le iscrizioni (telef 2059).
Questo è il nostro programma! La riuscita o no dipenderà in modo determinante dalla sua personale partecipazione, come pure dall’im­pegno che Lei metterà nel far conoscere questa iniziativa ad altri. Capiamo che un corso del genere le richiederà sacrifici, ma siamo ugualmente convinti che questi saranno ben ricompensati dalla gioia e serenità personale che si alimentano con un’approfondita conoscenza della propria fede. Inoltre, il presente corso, con esposizione sistematica, con libri di testo, con colloquio-esame a fine d’anno, è in grado di darle una cultura religiosa solida ed aggiornata, che Lei metterà anche a servizio degli altri.
Le iscrizioni iniziano la seconda metà di ottobre.
Mentre mi dichiaro pronto per ogni ulteriore chiarimento, distinta­
mente la saluto a nome della comunità dei sacramentini e mio personale.
P. Angelo Carminati SSS
(Superiore Sacram.)

3. Il successo della Scuola di Teologia e gli orari

Subito ci rendemmo conto che l’iniziativa veniva incontro alle esigenze dell’ambiente, in quanto il numero degli iscritti fu ben al di sopra di quanto si potesse pensare: si presentarono ben 91 persone, anche se diverse si ritirarono ben presto e qualcuna addirittura non venne mai. Tuttavia, alla fine dell’anno si poté constatare che il numero abituale dei partecipanti era stato in media al di sopra della quarantina, tanto che si era dovuto fare un doppio turno, quello delle 18,15 alle 20,30 e quello delle 20,30 alle 22,45.
Il merito di questa frequenza notevole deve essere attribuito anche ai parroci che invogliarono i parrocchiani più volenterosi a partecipare. I Corsi di Teologia si tenevano due volte la settimana, il lunedì e venerdì, e le lezioni, della durata di 45 minuti, erano tre ogni volta. Ai tre anni programmati se ne aggiunse un quarto, con due lezioni settimanali e con l’impegno di elaborare per iscritto una tesina su un argomento stabilito in accordo col professore. Conservo, con riverenza!, le varie tesine.
L’insegnamento, per quanto riguarda il numero delle ore, era sostenuto in buona parte dai sacramentini, già professori nello Studentato; ma non mancò allora, e neppure in seguito, la collaborazione dei preti diocesani. Tra questi validi e generosi operai della prima ora ricordo con riconoscenza, don Armando Alessandrini, don Mario de Angelis, don Vincenzo Catani, don Romolo Illuminati di Fermo.

4. Le varie modalità di frequenza

I partecipanti doveva riempire un modulo di iscrizione con tre foto; ricevevano il libretto intestato a intestato “Istituto Teologico Marchigiano” e a “Pontificia Università Lateranense”. Si richiedeva la loro la frequenza settimanale e gli incontri di approfondimento che si tenevano in genere circa ogni due mesi fuori sede (Grottammare, a Momteprandone, ecc. ).
Non mancava il Registro di classe in ciascuna delle due aule venivano registrate le assenze dei partecipanti e la materia spiegata dai docenti.

5. I risultati rilevati dagli esami sostenuti

I partecipanti, da parte loro, manifestavano tutta la loro buona volontà di apprendere, in quanto si sottoponevano quasi tutti al colloquio-esame. Il voto ottenuto veniva registrato sul Libretto, che allora solo si aveva il diritto di ricevere. Ho sotto gli occhi un mio computo che mi dice che il numero degli esami sostenuti fino al 3 novembre ­1976 aveva raggiunto la quota di 155 unità: il che non è poco per un tempo così breve dagli inizi.
Le cose sono andate avanti con questo ritmo e, abitualmente, con un sufficiente numero di partecipanti. Quanto entusiasmo! quanti sacrifici! quanta grazia di Dio!

6. Scuola di Formazione Teologica

A partire dall’anno scolastico 1989-1990 i corsi di Teologia hanno ricevuto un nome nuovo, quello ufficiale a livello nazionale di Scuola di Formazione Teologica, e una nuova ristrutturazione. Il tutto è basato sul documento della Commissione CEI per la Fede e per l’Educazione Cattolica La formazione teologica nella chiesa particolare, del 19-5-1985. Quest’ultima impone un minimo di lezioni che ammontano complessivamente a 280. Noi, che ne facevamo molte di più, abbiamo pensato di abbassare il nostro livello originario, portandolo a quello nazionale richiesto dal Documento. Abbiamo limitato la Scuola a un solo giorno della settimana, il lunedì, con quattro lezioni.

7. La situazione attuale

Il boom di frequenza si è avuto con la venuta di Mons. Giuseppe Chiaretti come vescovo diocesano, fino a raggiungere oltre 40 iscritti nel solo primo anno. Poi, il numero si è man mano ridotto stabilizzandosi sui 30-40 e 30-35 partecipanti. Le ragioni di questa diminuzione sono molteplici, legate specialmente a orari di lavoro che rendono impossibile la partecipazione e alla vita frenetica di oggi.
L’entusiasmo e il desiderio di apprendere non hanno subito diminuzioni, tanto che alcuni sono andati oltre i tre anni di frequenza.

8. Uno sguardo di valutazione

Quale incidenza ha avuto la Scuola Teologica – che è stata frequentata anche da persone extradiocesana – lungo questi anni che vanno dal 1974 al 2012? Occorrerebbe riportarsi al livello personale, familiare, parrocchiale-diocesano e altro.
Una risposta documentata è impossibile. Dio solo conosce i segreti di ciascuno dei suoi figli! Tuttavia, mi sarebbe facile rispondere, certo parzialmente, col riportare le tante confidenze – non provocate – che ho avuto occasione di ricevere da parte di molti partecipanti. Esse mi porterebbero a dire che la Scuola ha riversato luce e grazia in tanti cuori. Pensiamo all’effetto che produce, in famiglia e fuori, ques
ta informazione: “Questo pomeriggio sono assente perché vado a scuola di teologia”. Di certo molto evocativo per tutti. Aggiungiamo che va senza la mira di un qualche utile materiale; anzi, va rimettendoci tempo e denaro. E’ il bisogno di una cultura religiosa più profonda e omogenea, quindi un motivo di fede che la spinge. E la arricchisce, umanamente e spiritualmente.
Infine, vi sono persone che, dopo la Scuola Teologica, con slancio e competenza, si sono rese disponibili in parrocchia. Una persona, forse qui presente stasera, pochi giorni fa, mi diceva che tale Scuola le riusciva particolarmente nella sua attività di catechista.
Sono convinto che queste genuine e valide potenzialità aspettano ancora di essere stimate e valorizzate.
Vada un sentito ringraziamento a Dio, datore di ogni bene, “che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore (Fil 2,13).

9. La comunità sacramentina

La comunità sacramentina, che ha portato avanti finora l’iniziativa della Scuola, ha sempre nutrito, da parte di ciascuno di quanti la compongono, un’attenzione delicata, direi affettuosa, per i partecipanti, considerandoli quasi membri della loro famiglia religiosa. Per questo ha contribuito volentieri a colmare di volta in volte le spese vive che non potevano certo essere coperte dalle sole quote d’iscrizione. Mai alla comunità è stato offerto un contributo pecuniario, anche a titolo di incoraggiamento, dall’esterno.
La comunità ringrazia senza distinzione e di tutto cuore i simpatici partecipanti e i ben preparati professori che hanno dato un contributo decisivo per la vita di questa iniziativa.

10. Nota. Il “Gruppo Shalom”

Tale Gruppo, nato dalla Scuola e che si affianca ad essa, nei decenni passati ha operato anche in varie zone delle Marche e altrove; alcuni hanno partecipato come relatori nei Convegni (per es. il sottoscritto a quellodi Genova), oggi si è ridotto di molto, ma per motivi che gli fanno onore. Alcuni elementi lavorano nel G.R.I.S. nazionale e diocesano, derivato dal Gruppo Shalom; uno si è fatto padre francescano; un altro è diventato prete e ora vive a Taiwan; due sono diaconi permanenti; c’è anche chi il Signore ha richiamato a sé.
Noi, i pochi rimasti, ci riuniamo da sempre ogni martedì sera (ottobre-maggio) per pregare, leggere la Bibbia, distribuirci gli eventuali impegni di aiuto agli ex TdG che li richiedono, consolidare la nostra amicizia. Ricordiamo che il Gruppo proviene dalla Scuola di Formazione Teologica.

III. LA SITUAZIONE ATTUALE E GLI ATTESTATI

Accenniamo alla situazione attuale in base agli Attestati di Frequenza Triennali degli anni 2000-2012; poi diamo un suggerimento.

1. Gli Attestati di Frequenza Triennale

Tali attestati ci danno la possibilità di mettere meglio a fuoco il livello odierno della Scuola.
Come già negli Istituti Teologici Regionali, dei quali ho esperienza personale, così anche nella nostra Scuola il livello didattico si è abbassato, sia per la riduzione dell’insegnamento a un solo giorno settimanale, sia per la mancanza del quarto anno, sia perché la Commissione Cei, sopra citata, non chiede più di tanto. Data la mancanza della verifica mediante l’esame (eccetto qualche caso rarissimo), l’attestato dice solo quello che esprime: la nuda frequenza alla Scuola. Però riflettiamo: la sola frequenza, protratta per tre anni (in vari casi si va oltre i tre anni!), con precisi libri di testo, con materie fondamentali sviluppate con un’am- piezza che altrove non ha uguale, crea di certo una mentalità “teologica” che permette di individuare l’essenziale, dall’accessorio, dal parassitario. Quindi, un attestato del genere ha un suo ben consistente valore.

2. Quanti hanno conseguito l’Attestato?

Secondo il mio computo si tratta di 85 persone provenienti da Acquaviva Picena (2), Centobuchi (3), Cuprmarittima (3), Grottammare (18), Martinsicuro (3), Monsampolo (1), Montalto (1), Monteprandone (2), Pagliare (2), Ripatransone (1), Rotella (1), San Benedetto Tronto (45), Trivio di Ripatransone (2), Villa Rosa (1).
Ho inviato la lettera a ciascuno di quelli – in numero di 85 -che si trovavano nelle condizioni di ricevere il Diploma. Mi è giunta la risposta di 53 individui. Per essi sono stati preparati i rispettivi Diplomi. Alcuni, contro la loro volontà, non sono qui presenti per forza maggiore: un intervento chirurgico proprio, un funerale fuori delle Marche, ecc.
Ai 53 patentati e a tutti coloro che frequentano la Scuola e si preparano a ricevere l’Attestato un cordiale augurio.

IV. CONCLUSIONE

La formulo con le parole della 2 Pietro: “Crescete nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell’eternità. Amen” (2Pt 3,18).
In altre parole, diciamo profanamente noi: non date da mangiare alla mucca i libri di teologia sui quali avete studiato. Riprendeteli, approfondite le parti che sono state solo sfiorate. “Crescete… nella conoscenza”.
Specifico il comando con un ben celebre del suo Commento a san Giovanni: “Intelligere vis? Crede. Deus enim per prophetam dixit: Nisi credideritis, non intellegetis”; “Si non intellexisti, inquam, crede. Intellectus enim merces est fidei. Ergo noli quaerere intellegere ut credas, sed crede ut intellegas; quoniam nisi credideritis, non intellegetis (Agostino, Tract. Ev. Jo., 29.6).
“Vuoi capire? Credi. Dio infatti per mezzo del profeta ha detto: Se non crederete, non capirete (Is 7, 9 sec. LXX)”; “Io avevo detto: se qualcuno crederà; e questo consiglio avevo dato: se non hai capito, credi! L’intelligenza è il frutto della fede. Non cercare dunque di capire per credere, ma credi per capire; perché se non crederete, non capirete”.
Credere per capire, capire per credere! Quindi vivere bene e studiare!
Un sentitissimo ringraziamento a Mons. Gervasio Gestori, la cui presenza mi ha fatto tanto piacere. Ringrazio anche voi tutti qui presenti, specialmente i docenti che prestano un servizio prezioso per la Scuola.
P. Giuseppe Crocetti sss
Dir.

San Benedetto Tronto 16-01-2012. “Attestati di Frequenza 2000-2012”.
1     Per una informazione panoramica su tale iniziativa nelle Marche si veda G. Crocetti, Scuole di teologia per laici nelle Marche, in Rassegna di Teologia 23(1982) 342-348.