E guarisce un indemoniato

Leggiamo Mc 1,21-28. Il brano fa parte di quella che abitualmente viene chiamata “La giornata di Cafarnao”, cioè di come Gesù passava abitualmente una giornata di sabato. L’intera presentazione di una giornata del genere si ha lungo tutto il brano, cioè: 1,21-35). In esso viene detto che «Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava» (1,21); che, «usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea» (1,29); che, «venuta la sera», che segnava la fine del riposo sabatico, «gli portavano tutti i malati» (1.32). Marco conclude informando che Gesù «andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni» (1,39), replicando quanto aveva fatto a Cafàrnao: insegna e libera dal demonio

2. Insegna come uno che ha autorità. – «21Giunsero a Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. 22Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi» (Mc 1,21-22).

«Giunsero». Con questo asciutto «giunsero» Marco mette in un tutt’uno e Gesù e i suoi quattro primi discepoli. Essi lo stanno seguendo ed Egli si sta dando totalmente a loro. Il solo Marco dirà che Gesù scelse i dodici apostoli «perché stessero con lui» (3,14a). Questa “simbiosi”, convivenza, di Gesù con i discepoli, costituisce una caratteristica del Vangelo di Marco. – Arrivano «a Cafarnao», “villaggio di Nahum”, o “della consolazione”, corrispondente all’odierna Tell Hum, città che era sulla strada commerciale che dal Mediterraneo portava a Damasco; quindi città molto frequentata e Gesù ne fa la sua dimora abituale. – «Insegnava». Sorprendente è il fatto che : Marco sottolinei molto la predicazione di Gesù e che – nello stesso tempo – riporti pochissime sue parole. La ragione c’è ed è molto profonda: Marco vuole che prendiamo come nostro insegnamento gli stessi miracoli di Gesù e il suo modo di insegnare. – Quindi, nel nostro testo, che Gesù insegnava «come uno che autorità», exousía; senza cioè aver bisogno di ricorrere a ciò che rabbini autorevoli che avevano già detto. Era quanto precisamente facevano «gli scribi». Gesù, invece, prende il messaggio dalla sua stessa persona e lo comunica con il suo fascino di grazia.

3. Libera un indemoniato. – «23Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, 24dicendo: “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!”. 25E Gesù gli ordinò severamente: “Taci! Esci da lui!”. 26E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui» (Mc 1,23-26).

Ed ecco «nella loro sinagoga», della quale anche oggi si può vedere una parte di muro nero, di pietra vulcanica, che emerge di poco dal suolo e che è sovrastato dalla successiva costruzione bizantina con pietra banca. E’ una cara reliquia che i francescani sono riusciti a far riemergere dalle rovine circostanti. – Uno «posseduto da uno spirito impuro», “impuro” in quanto opposto a Dio sommamente puro; quindi non necessariamente lussurioso. Marco inizia il “Vangelo” riferendo la liberazione di un ossesso, cioè la vittoria di Gesù sul demonio. Parlando con la bocca dell’ossesso, il demonio incomincia a gridare: «Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Marco, aveva presentato Gesù Cristo. «Figlio di Dio» (1,1); nel battesimo aveva riferito le parole del Padre a Gesù: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento» (1,11). Ora l’indemoniato ripete la sostanza di quelle affermazioni: «Tu sei il santo di Dio» (1,21). Il demonio, quindi, conosceva, almeno in una certa misura, la personalità sovrumana di Gesù. Ora sta esprimendo una semplice sua constatazione. Anche gli Apostoli si serviranno dell’appellativo «il Santo…» (At 3,14) per indicare la personalità di. Gesù. Gesù gli replica: «Taci! Esci da lui!”. 26E lo spirito impuro… uscì da lui». Vittoria totale! Nello stesso tempo l’ossesso recupera la sua libertà e dignità.

4. Che è mai questo? – «27Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: “Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!”. 28La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea» (Mc 1,27-28).

«Che è mai questo?». Tale domanda, seguita da altre simili, avrà la risposta man mano lungo l’intero Vangelo di Marco. Gesù vuole darci la forza di cercarlo e la gioia di trovarlo!

Conclusione. Trasformiamo le parole dell’ossesso in giaculatoria usando le parole di Gesù stesso: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna 69e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio» (Gv 6,68-69). Sì, noi verremo a te, «Il Santo di Dio».

 

Giuseppe Crocetti sss