Il primo versetto del Vangelo secondo Marco

Leggiamo solo Mc 1,1: «Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio». E’ questo il titolo che Marco dà al suo Vangelo. Dopo una breve introduzione, riflettiamo su quest’unico versetto parola per parola.

1. Le introduzioni dei quattro Vangeli. – Matteo inizia con la frase: «Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo» (Mt 1,1), per indicare che il Figlio di Maria è Colui che porta a compimento le promesse fatte da Dio ad Abramo e alla sua discendenza. Luca, lo storico della salvezza, si porta sul piano storico, scrivendo «un resoconto ordinato…4in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto» e nei quali rimani (Lc 1,2-4).. Giovanni si introduce presentando Gesù quale Verbo eterno di Dio, «In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio», «e il Verbo si fece carne» (Gv 1,1-2.14). – Marco si concentra decisamente sulla persona di Gesù e sulla sua missione: «Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio». La frase è tanto profonda che dobbiamo esaminarla parola per parola, badando bene alla nuova punteggiatura della Bibbia Cei 2008.

2.. Spiegazione parola per parola di: «Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio» (Mc 1,1). L’estrema brevità del testo richiede questo impegno.

a) «Inizio» (arché), di che cosa? Vuole forse indicare il semplice incipit del libro che Marco sta per scrivere? Oppure, vuole dargli un significato temporale, dei vari episodi che seguiranno, a cominciare dalla predicazione del Battista, dalla chiamata dei primi discepoli, e altro? Ciò che segue dice chiaramente che questa spiegazione non è completa perché non riguarda un avvenimento, ma un conetto, lo evangelo. Occorre collegare “inizio” a frasi di questo tipo: «Principio della scienza è il timore del Signore» ( Pr 1,7). Quindi, il nostro “inizio” indica il princpio e il fondamento di ciò che segue, cioè del vangelo.

b) «del vangelo» (toù euangelìou). Per renderci conto del significato di «evangelo» è assai utile sapere a chi viene assegnato. Gesù «andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio» (1,14). Altrove, proprio in Marco, fa un tutt’uno con la persona di Gesù: «Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà» (8,35); e ancora, chi abbandona campi… «per causa mia e per causa del Vangelo» riceverà «la vita eterna nel tempo che verrà» (9,29); nello stesso tempo viene anche detto che è «il vangelo di Dio» (1,14) o semplicemente «il vangelo» (1,15). In breve, il «vangelo» qui è il messaggio predicato da Gesù, è lo stesso Gesù nella sua persona e nella sua opera, è il lieto annuncio della vita eterna.

c) «di Gesù», cioè il vero uomo, nato da Maria: «Lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù» (Lc 1,31)

d) «Cristo» (Chistoù, senza articolo), cioè il Messia. In alcuni casi Gesù Cristo fa un tutt’uno (cf Giosuè Carducci); così, per esempio in Mt 1,1: «Genealogia di Gesù Cristo». Altre volte «Cristo» ha il valore di nome proprio, cioè di “Unto” nella sua qualità di Messia-Cristo. In Mt 1,16 si ha: da Maria «è nato Gesù, chiamato Cristo»; “Cristo” è ancora appellativo, che si avvia a diventare nome proprio.

Nel nostro testo «Cristo» possiede il suo valore di nome proprio; non si dice: il Cristo. Quindi, Marco ora presenta il Figlio di Maria (Gesù) nel suo nuovo nome, quello di Messia (Cristo). La nuova Bibbia Cei ha ben rilevato questo specifico valore di Cristo, mettendo la virgola dopo Gesù e prima di Cristo, in questo modo: «di Gesù, virgola, Cristo».

«Cristo» ha un grande rilievo in Marco. Per esempio: «Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa» (10.41).

e) «Figlio di Dio». Oltre che Figlio di Maria, oltre che Cristo-Messia, Gesù è anche «Figlio di Dio». Il Padre annuncia: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento» (1,11); il Padre lo addita a quanti stanno ricevendo il battesimo di Giovanni: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!» (9,7). Così il Padre attesta ai tre Apostoli dopo la trasfigurazione: «“Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?”. 62Gesù rispose: “Io lo sono!”» (14,61-62). Così risponde Gesù al sommo sacerdote. Infine, «Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!”» (15,39). A queste voci aggiungiamo umilmente anche la nostra: Davvero, tu sei il Figlio di Dio! in te confido, a te mi affido,

La conclusione. Nel primo versetto, Mc 1,1 l’evangelista compendia il mistero cristiano in 7 parole e 48 caratteri! Ancoriamo sempre più la nostra fede nell’essenziale del messaggio cristiano. I Vangeli «sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome» (Gv 20,31).

P. Crocetti