«Ma egli non gli rispose nulla»

Leggiamo Lc 23,5-12. L’episodio è solo in Luca. Gesù viene sballottato da un tribunale a un altro, da quello di Pilato a quello di Erode, per poi essere rimandato a quello di Pilato. Una commedia che si conclude in tragedia, con una condanna a morte. Scena disgustosa! Gesù si chiude nel silenzio totale.

1. I giudei insistono nell’accusa. – «Ma essi insistevano dicendo: “Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui”» (Lc 23,5).

Insistono perché la precedente accusa, di uguale contenuto, era andata a vuoto; ora la aggravano presentando Gesù come un agitatore tale che sta sollevando «tutta la Giudea,… dalla Galilea, fino a qui».

La scena ha lasciato un’amarezza profonda nell’animo di Luca e la denuncerà negli Atti degli Apostoli riproducendo le parole che Pietro pronuncia contro i giudei e soprattutto i loro capi qualche mese dopo la Pentecoste. «Il Dio dei nostri padri ha glorificato [con la risurrezione] il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; 14voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avete chiesto che vi fosse graziato un assassino [cioè Barabba]. 15Avete ucciso l’autore della vita…» (At 3,13-15). E’ un “vergognatevi e pentitevi perché Dio ha smentito su tutta la linea il vostro comportamento”.

2. Pilato cerca di liberarsi dal processo contro Gesù. – «6Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo 7e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme» (Lc 23,4).

Questa accanita ripresa dell’accusa da parte dei giudei, dopo che Pilato aveva proclamato l’innocenza di Gesù, ha colto di sorpresa anche lo stesso Pilato. Per questo cerca di sfruttare l’informazione «che stava sotto l’autorità di Erode», decide di inviarlo da lui e di lavarsene le mani. .

Luca ci ha già fatto sapere che «Erode [era] tetrarca della Galilea» (3,1). Si tratta di Erode Antipa, figlio di Erode il Grande (+ 4 a. C.), che governò la Galilea e la Perea dal 4 a. C. al 39 d. C.

Pilato, in più, ha forse un altro motivo. Cioè la moglie gli aveva fatto conoscere il suo sogno particolare: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua» (Mt 27,19). I sogni allora erano tenuti in gran conto. Aggiugiamo, infine, un terzo motivo: con quel suo gesto gentile, Pilato voleva rendersi amico Erode, che era molto influente a Roma.

3. Erode vuole soddisfare la sua curiosità su Gesù. Gesù, a sua volta, tace. – «8Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. 9Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla» (Lc 3,8-9).

Da molto tempo Erode «cercava di vederlo» (9,9). Quando l’ebbe davanti «si rallegrò molto»: è una gioia che non ha niente a che fare con quella che riempie alcune pagine di Luca. Gesù non fa miracoli per soddisfare la curiosità. Luca documenta l’atteggiamento di Gesù con due sole parole: (oudèn apekrínato, cioè: «non gli rispose nulla».

4. Il profondo messaggio del silenzio di Gesù. Ricordiamo che il silenzio di Gesù è attestato anche da Matteo e Marco. «Pilato lo interrogò di nuovo dicendo: “Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!”. 5Ma Gesù non rispose più nulla, tanto che Pilato rimase stupito» (Mc 15,4-5; cf Mt 27,12-14).

Tacere per molto tempo e sotto una colluvie di domande richiede uno sforzo che può essere sostenuto da validi motivi. Ecco il primo. Gesù vuole essere oggetto di fede, non di sola curiosità. Invece Erode «sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui» e lo interrogava «facendogli molte domande». L’altro motivo ci rimanda alla realizzazione dei preannunci di Isaia sul Servo di Jahve, che si è caricato dei nostri peccati come Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo: «Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; / era come agnello condotto al macello, / come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, / e non aprì la sua bocca» (Is 53,7). Colpisce quel: “non aprì bocca”, che apre e chiude il periodo!

5. Viene deriso da Erode e rinviato a Pilato. – «10Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. 11Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. 12In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia» (Lc 23,10-12).

Conclusione. Il silenzio di Gesù ci aiuti a “sopportare pazientemente le persone moleste”. Ci dia onestà nel giudicare il parlare altrui: «Parla il ricco, tutti tacciono / e portano
alle stelle il suo discorso. / Parla il povero e dicono: “Chi è costui?”; / se inciampa, l’aiutano a cadere
» (Sir 13,23). Soprattutto il silenzio interiore porti al massimo il nostro rapporto con Dio: «Per te il silenzio è lode, o Dio, in Sion» (Sal 65,2).


P. Crocetti